lunedì 29 dicembre 2008

Wiiva Babbo Natale

Dopo veri e propri tour de force culinari, nei quali era necessario affrontare tre piatti diversi per portata, dall'antipasto al dolce, frutta, caffé e ammazza-caffé. Dopo le formalità familiari con parenti acquisiti del tutto sconosciuti, soprattutto a te che sei emigrata da Napoli da più di dieci anni.
Dopo lunghe dormite imposte dai tuoi poveri organi, concentrati a digerire tutte le pietanze ingollate in pranzi e cene interminabili.
Dopo aver sorriso e ringraziato entusiasta per aver ricevuto regali del tutto inutili, brutti, che non c'entrano nulla con te...
Finalmente arriva lei! Dalla linea semplice e accattivante, bianca, lucida con un solo, semplice oggetto, un telecomando, quattro freccie e due pulsanti A e B e ti si apre un mondo.
Tennis, golf, bowling, slalom, yoga e quant'altro. Ti muovi nella stanza, sudi, ti concentri in attesa di ricevere la battuta dell'avversario, insulti il televisore, ti arrabbi ed esulti ad ogni match point, strike o 150m di salto. Ti lavori psicolgicamente gli avversari affinché non superino il tuo record e perdano miseramente senza diritto di rivincita.
La svolta. Due pomeriggi di movimento in una stanza, distruggendo mobili e lampadari e massacrando sportivamente i cognati con i quali, fino ad allora, avevi scambiato solo qualche frase di circostanza.
Così torni trionfante a casa, a Milano, con due souvenir: dolori sparsi al gomito e alla spalla sx ed una Coppa Wiimbledon virtuale :-)

lunedì 15 dicembre 2008

Giornalisti vanesi

Ti chiama un giornalista di un'importante rete televisiva nazionale. Ti dice che vuole fare una finta diretta dal teatro. Vuole inervistare il pubblico per avere un feedback a caldo a fine spettacolo. Ovviamente è il giorno in cui nevica e la sala è semivuota, così ti preoccupi di riempirla, chiamando amici e parenti, pronta a prostituirti per qualche presenza in più.
Dopo un paio d'ore ti richiama il giornalista e ti dice "Guarda, avevi ragione tu, forse è meglio intervistare l'attore a fine spettacolo". Lo ammazzeresti seduta stante, ma sorvoli.
Così finito lo spettacolo, mentre si è in attesa dell'attore, il giornalista ti intrattiene con il suo primo momento di autocelebrazione, elencandoti gli interessi che coltiva, o le canzoni e i libri che scrive. Intanto si specchia dove può, aggiustandosi il ciuffo, preoccupato dalla resa della sua splendida immagine.
Arriva l'attore stravolto, dopo un monologo intensissimo di un'ora e mezza e il giornalista parte con il suo secondo momento di autocelebrazione. Niente, non risparmia neanche lui.
Si parte con la prima ripresa, tecnicamente "l'affaccio": Siamo in collegamento da Milano, dal teatro tal de tali...
NO. Stop. non va. Quella parola è scivolata. Si prosegue con la seconda ripresa...
NO. Stop i capelli sono troppo disordinati. La terza, deo gratias, può funzionare.
Ovviamente il problema non è mai stato il contenuto, ma l'immagine personale del giornalista. Stesso iter per l'intervista vera e propria.
Avranno girato una ventina di minuti per 3 minuti di finta diretta. Un giornalista, due operatori, tu e l'attore per 3 minuti scarsi in onda all'una di notte. Evviva la TV.

sabato 13 dicembre 2008

Non rispettare le regole paga?

Incredibile, ma vero. Trovi un posticino tra i rettangoli adibiti ai ciclomotori in pieno centro di Milano. Parcheggi e vai a lavorare sapendo che non tornerai indietro prima delle 14 ore.
Per una volta almeno non hai l'angoscia della multa.
Peccato che quando esci all'una di notte, stremata dal lavoro, scopri che qualcuno ha spostato di peso il tuo scooter legato con due catene e ti ha spaccato lo specchietto retrovisore, il tutto per parcheggiare la sua golf di merda al tuo posto.
Il primo istinto è stato, da napoletana doc, di spaccargli i fari o rigargli la carrozzeria con una chiave. Ma no, nella vita bisogna essere civili, il dente per dente non deve funzionare. Così chiami la polizia. Prendono i riferimenti della strada e stendono una specie di verbale dei fatti, si prendono i tuoi dati e ti dicono:
1. ci sono diverse ore da aspettare, veniamo da uno sciopero generale
2. tutto quello che possiamo fare è mettere una multa all'auto in divieto di sosta, perché non possiamo dimostrare che il proprietario dell'auto, parcheggiata al posto del suo scooter, sia stato effettivamente l'artefice dei danni che lei ha subito.
3. non manderemo un carro-attrezzi, ci sono troppe auto in divieto di sosta.
Mentre ascolti allibita, sei davanti ad un cartello, grande come una casa, con un divieto di sosta con rimozione forzata, ma forse fa parte dell'arredamento urbano.
Così mentre il bifolco, proprietario dell'auto, sta ballando a Le Banque contento e impunito (il massimo che gli accadrà sarà di pagare 35 euro di divieto di sosta), tu torni a casa con lo specchietto rotto, sapendo che dovrai sborsare circa 50 euro per farlo sistemare.
Nel frattempo è uscita la guardia giurata di una banca lì vicino e non puoi neanche tornare all'idea di partenza e spaccare i fari della golf, hai anche lasciato i tuoi dati alla polizia...
Così te ne vai cornuta e mazziata, con il dubbio che avresti dovuto ricorrere al dente per dente sin da subito.

sabato 6 dicembre 2008

Ciao Poldo














Poldo è andato.
Dopo un lungo "accanimento terapeutico", l'ho dovuto sostituire con uno scooter nuovo di zecca, anche un po' fighetto.
Del resto, il Ministero, la Regione e il concessionario mi hanno pagato profumatamente per mollare il mio 50ino un po' datato, euro zero e con il pistone consumato.
Il momento dello scambio dal concessionario è stato surreale.
Mi accoglie una ragazza acidissima, mi fa firmare mille carte, chiama qualcuno al telefono e gli dice "Senti, c'è da consegnare un liberty nero e ritirare un rottame".
Rottame? Scoppio in una risata nervosa. Poldo un Rottame? Rottame a soreta!, mi verrebbe da risponderle. Lei mi guarda perplessa e mi dice "Tu pensa che una volta una ragazza è scoppiata a piangere davanti a me per il suo motorino, messo ancora peggio del tuo". Aridaje. Deglutisco e trattengo le lacrime, ho un mostro insensibile davanti a me.
Lei continua "Cose dell'altro mondo, piangere per un rottame come quello!".
Firmo le ultime carte, saluto il mostro ed esco.
Mi aspetta un cingalese super sorridente. Mi stacca il targhino da Poldo e controlla che sia tutto a posto. Nel frattempo mi elenca le enormi differenze rispetto al nuovo: diversi consumi, più veloce, più pesante, più grosso...come se non li vedessi.
Mi trasmette una tale ansia da prestazione da distrarmi dal distacco da Poldo. Sono talmente concentrata sul: togli lo scooter dal cavalletto senza rimanerne schiacciata, accellera senza spalmarti sul muro di fronte, frena e individua i comandi più utili, che l'unico desiderio è allontanarmi il prima possibile senza mai voltarmi indietro.

PS Il nuovo scooter non avrà mai un nome.

mercoledì 3 dicembre 2008

'ndo coglio coglio

Dopo le false promesse su Alitalia e sull'immondizia a Napoli, il decreto Gelmini e i militari in città, le gaffe su Obama e le liaisons con le soubrette...un'altra idea del governo che colpisce un settore diverso.
E va bene che è una pay tv e che costa un pacco di saldi e va bene che, loro di Sky,™ sono tra le vittime dirette della nuova proposta governativa, ma il fatto che abbiano realizzato uno spot ad hoc contro il governo la dice lunga sulla situazione allo sbando nella quale ci troviamo.


È come se il governo avesse un joystick in mano e sparasse a zero su tutti perché gli sfuggono le regole del videogame. O forse le conosce fin troppo bene e l'obiettivo è eliminare qualsiasi avversario, costi quel che costi.