giovedì 28 maggio 2009

Lost in multi identity

I miei task delle ultime settimane:
- fare l'ufficio stampa degli ultimi eventi/spettacoli della stagione per il teatro (spettacoli/arte)
- presentare un business case e un GANTT di progetto ad un terzo colloquio in un'azienda (e-commerce-internet)
- fare l'ufficio stampa per le ultime iniziative dell'accademia (spettacoli/formazione attorale)
- salutare e spiegare cosa non ha funzionato e perché ti dimetti a tutte le persone con le quali hai lavorato sino ad ora (lacrime e sangue, un settore difficile ;)
- prepararsi alla proposta economica del tuo quarto colloquio con un'altra azienda (dopo aver incontrato HR, resp della comunicazione, direttore mktg e ad) (internet/trattative)
- recuperare i vestiti da pinguina che non indossavi da anni decisamente demodé e lasciare le birkenstock a casa (vita, altro settore difficile)
- parlare solo in inglese, anche da sola, perché nei vari step di selezione c'è anche la lingua inglese (internet in english)
Così, da un momento all'altro nella stessa giornata, mi tocca parlare di regia o tassonomia, recitazione o miglioramento del tasso di conversione del sito, interpretazione o info-commerce.
Non so più chi sono e, soprattutto, "quando lo sono", sarà stata l'influenza di lost s5?
È come avere una multi identity nella vita reale. Devo assolutamente chiudere qualche account.

giovedì 21 maggio 2009

Basta battute, non è divertente

Oggi Berlusconi parla di "Parlamento pletorico" e di "numero di deputati da ridurre" all'incontro di Confindustria. Da Repubblica.it si legge "A stretto giro arriva anche la reazione del presidente del Senato, Renato Schifani. "E' stata solo una battuta non un giudizio di valore - minimizza...[...]".
Se è vero che si tratta sempre di battute, è possibile sperare che il Presidente del Consiglio, figura ufficiale del nostro Paese, smetta finalmente di fare battute, risponda alle domande della stampa nazionale e internazionale e parli di cose serie?

Coincidenze

Il fatto che oggi, in ordine temporale...
1. mi sia trovata a parlare del Burkina Faso con un amico che mi chiedeva ragguagli
2. mi abbia contattato un amico burkinabé con il quale ho lavorato in Burkina 3 anni fa
3. mi abbia scritto un amico parigino conosciuto a Ouaga, in Burkina nello stesso anno
...lo dovrò prendere come un segnale? L'Africa mi sta richiamando? AAAARGHHHHHH! Manteniteme!!!

giovedì 14 maggio 2009

Ringraziare voglio il divino



Ringraziare voglio il divino
labirinto degli effetti e delle cause
per la diversità delle creature
che compongono questo singolare universo,
per l'amore, che ci fa vedere gli altri
come li vede la divinità,
per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia,
per il coraggio e la felicità degli altri,
per la musica, misteriosa forma del tempo.

Un estratto di una splendida poesia di Borges. Dalla sesta puntata di Boris, la profonda voce di Francesco Pannofino.

mercoledì 6 maggio 2009

Porta a Porta? No, accesso unico.

Non mi pare ci siano state grandi reazioni ai contenuti di Porta a Porta di Bruno Vespa di ieri sera, eppure abbiamo dovuto subire una vera e propria propaganda politica.
Come è ormai tradizione, Silvio Berlusconi ha interpretato ben due ore di monologo senza nessun contraddittorio, se non due domande moderate dei direttori del Corriere della Sera, Il Messaggero e L'altro.
Luci sovraesposte e un unico vergognoso primo piano sul viso, solidificato dal cerone, del Presidente del Consiglio, che non ha fatto altro che sciorinare cifre e numeri a sostegno dell'incredibile lavoro del nuovo governo, senza rispondere alle timorose, rarissime domande che gli sono state poste.
Eppure dovremmo essere in un Paese libero, con un'informazione libera che oltretutto paghiamo. Invece no, si dà spazio ad un'unica posizione senza dialettica, principio base di una democrazia, senza un confronto di idee diverse che ci permetterebbe di costruire una nostra opinione di soggetti pensanti con potere di scelta.
Eppure il Presidente del Consiglio dice di confrontarsi tutti i giorni con uomini politici di tutto il mondo, perché lo fa con chiunque tranne che con quelli dell'opposizione?
Eppure Rai 1 non è Mediaset e dovrebbe dare spazio per la par condicio anche ad altre voci e, soprattutto, dovrebbe avere la buona creanza (=educazione) di far intervenire gli altri invitati, invece di lasciarli lì a scaldar la sedia sino all'una di notte dopo una lunga giornata di lavoro.
Nessuno, o quasi, parla di questo atto vergognoso, sono tutti concentrati sulle statistiche di gradimento, come se la politica, o meglio, Berlusconi fosse diventato una trasmissione della quale verificare gli share giorno per giorno.
Le donne che ha scelto per il Parlamento europeo, "poco sgradevoli" e che si impegnano tanto, sono le pubblicità vendute in base agli share?