lunedì 1 febbraio 2010

Hammam della Rosa


Finalmente decido di approfittare del super regalo del mio miglior amico: un percorso in una SPA. Scelgo tra la alternative milanesi il famoso Hammam della Rosa, tanto decantato e amato dalle amiche.
Entusiasta all'idea di poter trascorrere un pomeriggio domenicale a farmi coccolare, passeggio godendomi il sole e il blocco al traffico.
Il percorso consta di un tepidarium, un calidarium, l'insaponata, il frigidarium e la sala relax. Il tepidarium ha una fontanella, del tè e dei biscottini, del finto fango da spalmarti addosso. C'est tout. Il bagno turco è microscopico e non puoi fare a meno di ascoltare i commenti delle altre. A stento ci si sta seduti.
Le donne che dovrebbero guidarti e coccolarti sono acide e sbrigative. Il tutto si chiude con una pausa nella sala relax che sembra la sala di un'estetista con un paio di chaise longue in vimini. I prodotti che utilizzano per lavarti sono veramente scadenti. I capelli sono decisamente più stopposi all'uscita.
Certo non posso fare confronti con il vero bagno turco che mi sono goduta a Istanbul, dove donnoni giganti ti calpestano, ti pigiano, ti strofinano fino a ribaltarti come un calzino, ma mi sono trovata meglio nell'angolo benessere di una quasiasi palestra milanese.
Dall'Hammam, infatti, non sono uscita con quella sensazione di piacevole mollezza e stordimento, le gote rosse e la pelle liscia come un bimbo. a pensarci bene, esco più rilassata dopo una seduta di ceretta dall'estetista .
Che delusione! :(