venerdì 28 novembre 2008

Brasato e brasata


Devi andare ad una cena. Casa signorile, tavola apparecchiata con posate d'argento, bicchieri di cristallo, piatti di porcellana...quello che mia nonna chiamava il servizio 'bbbuono.
Carrello con le pietanze accanto al desco e barboncina bianca che ti scruta con l'aria snob dall'alto del suo trono, un cuscinone imbottito (probabilmente di piume d'oca) sicuramente piu' comodo del mio fouton ikea ereditato da un'amica.
Arrivano le portate: affettati, torta rustica ed il piatto forte: il fantomatico brasato con polenta che, da napoletana doc, hai visto forse una volta nella vita. Lo devi mangiare, non puoi dire di no, lo gusti e lo assapori tra una chiacchiera e l'altra, tra un bicchiere e l'altro, ignorando totalmente che per te è puro veleno.
Così satolla e contenta prendi Poldo e raggiungi altri amici in una pizzeria, ma c'è qualcosa che non va...il tuo fisico, allergico alle cipolle, sta realizzando a poco a poco che dentro quel brasato c'erano probabilmente 2 kg del bulbo assassino celati dal sughetto invitante e dalla novità.
Così parte prima il malditesta, poi tutti gli altri sintomi da avvelenamento che ti impongono una relazione imprescindibile con la toilette e una sfilza di improperi a te stessa che non hai avuto il coraggio di avvisare la signora, ospite e cuoca, che sei allergica alle cipolle.
Se non altro il lato positivo della faccenda è che, per una volta, sei a casa sotto le coperte in una splendida, abbagliante giornata innevata.

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