giovedì 28 agosto 2008

Lavoratori usa e getta

Un grosso gruppo editoriale assume solo tramite agenzie interinali, così ti ritrovi per la prima volta nella tua vita, dopo 10 anni di lavoro a dover interagire con il fantastico mondo del fast...job.


Primo incontro: inserimento nel DB
Dal momento che hai già fatto il colloquio con quello che sarà il tuo responsabile all'interno dell'agenzia giornalistica radiofonica dove lavorerai, il primo incontro nell'agenzia interinale riguarda la sola immissione dei tuoi dati anagrafici e lavorativi. Davanti a te, una donna più o meno della tua età, tailleur attillato e tette pushuppate, abbronzatura caraibica. Inserisce i dati automaticamente ticchettando i tasti con unghie lunghe e laccate, che femminilità! Ti tic tititic, toc...ad un tratto si blocca e ti guarda sconvolta, come se fossi un fantasma o ti fossi trasformata in un mostro: "No, scusi. Lei era un quadro con un contratto a tempo indeterminato!!! No scusi, poi cosa è successo?". Cerchi di spiegarle che le tue scelte di vita non sono proprio legate al tuo inquadramento contrattuale, le fornisci solo una delle tue motivazioni e capisce, al punto da iniziare a trattarti come un essere umano, anche se non sai se è per il tuo vecchio contratto o per le tue prospettive.
Una volta terminate le formalità ti saluta quasi con un inchino.

Ultimo incontro: dimissioni
Il tuo referente non lavora più lì da alcuni mesi. Parli con una ragazzetta alle prime armi. Ti da un foglio prestampato senza intestazione dove dichiari:

Io sottoscritto [Nome Cognome] assunto da [Nome Agenzia Interinale] il giorno...in missione presso [Nome del reale Datore di Lavoro] rassegno le mie dimissioni...".

Ignoravi che la tua fosse una missione, ma ripensando ad alcuni colleghi quasi quasi ti ci ritrovi. Così ti liquidano e, sorpresa, ti offrono in regalo un libro: Inventario della Memoria di Michele Prisco.

Finalmente libera, ti chiedi quale ragionamento ci sia stato dietro alla scelta del titolo, illudendoti che ce ne sia stato uno.

martedì 26 agosto 2008

Rincozìe e nipoti sommelier

I post languono perché, lo confesso, sono stata colpita anch'io dalla sindrome da rincoglionimento ziesco. Il mio nipotino di 10 mesi è arrivato sabato sera e ha preso possesso della casa. Sono due camere, ma per passare dall'una all'altra ormai bisogna fare la gimcana tra giocattoli, abiti, pappe, bollitori, lettino, passeggino, biberon, bavaglini e bottiglie di plastica vuote, le sue preferite.
Ha poi trovato un'attività molto attraente e decisamente più impegnativa dei suoi giocattoli standard da bimbo occidentale: aggrapparsi alla mia libreria e tirar giù tutto quel che può: libri, riviste, guide e cd. L'ha presa seriamente, l'operazione di distruzione è sistematica e molto divertente, almeno dal suo punto di vista. Tira giù, mi guarda e ride spiattellandomi soddisfatto i suoi 3 denti. Quando fa una pausa, ha già puntato il gomitolo di fili della postazione del pc e, scambiandoli per liane, si lancia verso l'angolo opposto del soggiorno in un gattonamento sui generis con un gamba piegata e una dritta.
Lo prendo giusto in tempo e un secondo dopo è già distratto dalle fantastiche copertine colorate delle Lonely e delle cartine stradali dell'Africa. Oltre al colore naturalmente ne gusta il sapore, la consistenza e la resistenza. Senza nessun tipo di pregiudizio, passa da uno Paese all'altro e li assaggia tutti indiscriminatamente.
Il suo viaggio e l'attività di smantellamento è accompagnata da colpi di tosse per attirare l'attenzione e da gorgeggi, cicallecci, sillabe ripetute in diverse tonalità per la gioia della vicina che per fortuna ha problemi di udito.
Quando la sua missione lo ha temporaneamente stremato, si stropiccia gli occhi e inizia a lamentarsi per essere preso e dondolato per la pennica con il lenzuolino di ordinanza.
E chi sta meglio di lui!?!

mercoledì 20 agosto 2008

Una pausa di 4/4

20 Agosto. Una strana atmosfera di sospensione.
Adoro questo momento dell'anno in città. Saracinesche chiuse marchiate con cartelli colorati "chiusi per ferie dal... al...". Negozi , meccanici, bar, ogni tipo di esercizio pubblico mimetizzato con la facciata di un palazzo. Strade vuote. Finestre e portoni serrati.
Adoro andare in giro in bici e guardarmi intorno, senza dovermi preoccupare di essere investita da qualche SUV (sono tutti in vacanza in questo periodo).
Adoro scorgere qualche anziano che passeggia con calma con il proprio bagaglio di esperienze, emozioni e ricordi e incrociare il suo sguardo per salutarlo. O andare al supermercato dove si sente l'inconfondibile profumo di scuola, di quaderni, grembiuli, cartelle o zaini, diari colorati e astucci. Trovare l'uva di settembre e gli ultimi adorati cocomeri. Le alici e le alghe di mare.
Fermarmi alla finestra di casa davanti ai miei alberi ancora verdi e ascoltare nuovi suoni come quelli di campane lontane o di una cantante lirica che si esercita, invidiandole la sua relazione intima con la musica, amante esigente e appagante.
Avvertire il cambio colore del semaforo, lavoratore indefesso e solitario, giallo, pausa, rosso, pausa, verde...impartendo ordini ad un esercito invisibile di veicoli.
Il silenzio è l'aspetto più suggestivo, colonna sonora di un momento di sospensione, di un tempo dilatato, di una lunga pausa di quattro/quarti. Come se non fosse ancora tempo di ricominciare. Non bisogna prendere nessun treno, scegliere una destinazione o correre in qualche dove.
Basta rimanere lì dove si è, godersi l'attimo e riprendersi il proprio tempo.

domenica 17 agosto 2008

Come fare acchiappanze

Dopo pochi giorni di ferie, nei quali ho dimenticato il significato di riposo, mi sento di consigliare alle fanciulle in cerca di anime gemelle di mettersi un bel cerottone bianco sulla fronte, di quelli che si vedono a distanza di kilometri, di quelli che fanno fermare le persone per strada per chiederti "cosa hai fatto". Null'altro.
Non più cani al parco, bambini in prestito, supermercati in viale Papiniano, o matrimoni degli amici, ma solo un bel rettangolo bianco candido incollato in fronte e il successo è garantito.
Chissà, impietosirà gli animi sensibili, attrarrà i feticisti delle cicatrici, stimolerà istinti paterni?
Non saprei, ma funziona. Mio malgrado, dal momomento che, come dicevo un po' di tempo fa, sono in una fase di meditazione, a metà tra un orso e un lupo della steppa. A nulla serve l'indifferenza o l'estraniamento, l'acidume o la franchezza "non mi interessi", o un anello d'argento all'anulare della mano sinistra, non mollano il colpo.

A questo punto mi viene un dubbio: non sarà questo il potere magico che aspettavo da un po' dopo il fulmine sulla fronte! NOOOOO! Speravo in qualcosa di più originale come volare, diventare invisibile, entrare nella testa degli altri, vedere al buio, imparare nel sonno, non certo fare acchiappanze (acchiappare = accalappiare uomini). Beh, magari è solo una fase di assestamento, quando toglierò il cerottone e il fulmine sarà ben visibile, acquisirò altri poteri. :-)

domenica 3 agosto 2008

Per qualche giorno è...

Back to creativity

Ti è mai capitato di incontrare una persona alla quale basta uno sguardo per comprenderti in toto?
Una persona che ti dà un messaggio, magari all'inizio incomprensibile, che dopo un po' ti si concretizza in tutta la sua lucidità e pertinenza.
Una persona che ti permette di abbandonare la quotidianità facendoti volare alto, portandoti a fare continue meravigliose associazioni tra pittura, teatro, musica, scultura, letteratura, senza mai farti toccare terra. Una persona che riesce a tirar fuori tutto il meglio che c'è in te, una parte che tu non immaginavi di avere neanche lontanamente.
Una persona estremamente esigente, che a volte ti massacra per liberarti dai cliché, dai censori personali, dalle zavorre della realtà.
No, non si tratta solo di teatro, è come se con lui vivessi un altro stato. Il cervello improvvisamente ti si riattiva a braccetto con le emozioni e le sensazioni che hai archiviato in tutta la vita, alimentate continuamente dalle opere d'arte di uomini ispirati dalle muse o da un dono divino.
Certo, per volare alto devi scalare una montagna, ma quella persona sa esattamente quale percorso sia meglio per te.
Così per questa estate, dopo un anno e 1/2 di dolori, mi sono regalata qualche giorno con quella persona, un ritorno alla creatività, alla bellezza e alla magia.

sabato 2 agosto 2008

Chiuso per esaurimento scorte

I post di questo blog nascono dai pippiamienti interni. Ogni volta che leggo, sento, assisto o vivo un avvenimento che mi sobolle dentro in un rapido crescendo, le mani partono in automatico affondando le 8 dita tra i tasti, ovunque mi trovi. Il pippiamiento parte dalle viscere, si trasforma in un formicolio alle mani e non si esaurisce se non dopo aver cliccato sul pulsante arancione"publish post". Mi piace pensare che sia una sola improvvisazione, uno o più giri su uno standard. Per il semplice gusto di farlo, senza che ci sia necessariamente un pubblico, anche se i commenti sono sempre molto graditi.
Dopo gli ultimi avvenimenti ho esaurito ogni tipo di risorsa. E' come se avessi 40/70 di pressione anche interna, nell'anima.
Quando la settimana scorsa gli infermieri cercavano di farmi riprendere conoscenza, l'unica cosa che mi ricordo del mio black out è stato che pensavo tra me e me "Lasciatemi stare, lasciatemi stare!!!". Ecco, quella sensazione è ancora molto forte.
L'aspetto positivo è che, in questi momenti, risaltano i tuoi amici, quelli veri. Quelli che sono distrutti dal lavoro, dal caldo, dai loro problemi e ti sono accanto, ti sostengono, ti coccolano. Quelli che ci sono sul serio ai quali dico grazie, grazie, grazie. SMK.

venerdì 1 agosto 2008

Mario, per te.

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
scorta per avventura tra le pietraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera e i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio di un bianco cielo quieto.

Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto si esprime libera un'anima ingenua,
vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.

Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto s'insinua nella memoria grigia
schietto come la cima di una giovane palma...

da Ossi di Seppia di Eugenio Montale