mercoledì 5 novembre 2008

L'ironia, questa sconosciuta

Sono sempre molto stupita quando scopro che l'ironia non è sempre immediata e non viene compresa da tutti. A maggior ragione se, alcuni di questi tutti, dicono di conoscerti bene.
L'ironia può essere uno strumento estremamente affascinante sia per chi ne fa uso che per chi ne sa afferrare il messaggio reale. Da non confondere con il sarcasmo che a volte viene utilizzato come strumento per offendere o colpire in qualche modo.
Deriva da ειρων, eiron, termine greco utilizzato nelle primissime opere teatrali di Aristofane, per indicare un personaggio della commedia, un uomo che fa apparire sè stesso meno importante di quanto sia in realtà. Non ho ancora capito se oggi, il suo uso dipenda da una sorta di lessico familiare, dall'area geografica di origine, dalla formazione ricevuta o semplicemente da una propria forma mentis costruitasi nel tempo. Una cosa è certa, se sei poi costretto a spiegare o "tradurre" il messaggio, l'ironia perde totalmente la sua ragion d'essere e tutto il suo divertimento.
Così, dal momento che mi è venuto fuori un post da maestrina noiosa, chiudo rapidamente con le parole di Soren Kierkegaard:
"L'ironia è l'occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l'assurdo, il vano dell'esistenza"

1 commento:

JANAS ha detto...

adoro l'ironia! é l'arte di non prendersi sul serio...di non prendere troppo sul serio la vita