domenica 18 gennaio 2009

Magritte e le mostre ring


Ti si libera un pomeriggio e ne approfitti per andare a vedere Magritte al Palazzo Reale. Finalmente!
Sei rilassata, hai tempo a disposizione per godertela, affronti con pazienza la fila alla cassa e attendi fiduciosa il tuo turno.
Swoash! Entri nel mondo di Magritte. Leggi i primi commenti e scopri che il taglio della mostra è di un Magritte cinico e negativo, un lato a te poco conosciuto tutto da scoprire. Così, prosegui incuriosita e...sbam!
Incappi negli altri visitatori e nella loro maleducazione. Avevi dimenticato che in Italia sei costretto a lottare per vedere un quadro e devi subire quello che:
- ti si piazza davanti oscurandoti la visuale
- commenta ad alta voce stupidaggini sbaciucchiando la ragazza
- mastica il chewingum senza ritegno
- deve mettersi a 2 millimetri dal quadro per leggere la targhetta o scoprire chissà quale trucco artistico
- spiega al figlio, che generalmente "legge" molto di più dell'adulto, delle banalità raccapriccianti e spesso non corrette
- fa squillare il cellulare, guarda con calma il nome sul display e risponde con un tono di voce ideale per il mercato del pesce
- si siede, non per godere meglio l'opera, ma perche' gli pesa il deretano
e tu, in silenzio, lotti per concentrarti e per cercare di trovare una connessione con la pittura di Magritte.
Se a questa lotta "personale" devi aggiungere gli errori ortografici e grammaticali dei commenti dipinti al muro scelti dai curatori della mostra ed il numero ridotto di dipinti nonostante la pubblicità in pompa magna di questi mesi, arrivi sfinita alla fine della mostra. Tra il confuso e il deluso ti senti come raggirata e ti chiedi se questi aspetti siano il frutto dei tagli alla cultura, degli appalti guidati o semplicemente dell'ignoranza dilagante e della sciattezza.

4 commenti:

Barbara ha detto...

Anche a me, come a te, mi si è liberato il pomeriggio di domenica 18 gennaio......più che altro, mi sono sbarazzata per tre ore della mia seconda figlia Margherita di 9 mesi portandola dalla santa nonna Isa ed io e il Paolo abbiamo deciso di portare la nostra prima figlia Anna di 5 anni a vedere la mostra di Magritte.
Finalmente! Era da un pò che ci volevo portare la mia bimba alla quale piacciono tanto i pittori e dei quali , di solito, abbiamo solo il tempo di sfogliare i libri di casa.
Dopo avere fatto la fila, fortunatamente, solo di un quarto d’ora, siamo entrati nel mondo di Magritte.
Swoash!
Anna non faceva altro che saltellare da un quadro all’altro con stupore, dicendo (anzi urlando):
“mamma, ma guarda come sono fatti gli alberi, al posto del tronco e dei rami ha messo una foglia!”
“mamma, ma questo pittore ha messo degli uomini al posto della pioggia!”
“mamma, ma come fa ad esserci un cielo a forma di uccello?”
“mamma, guarda un uovo di pietra sulla montagna!”
“mamma, ma come fa a esistere una rosa rossa grande come una stanza?”
E così via….. continuando a saltellare da un quadro all’altro, da una sala all’altra e così per tutta la mostra……e ti giuro che poco, ma veramente poco son serviti i mie inviti a non parlare ad alta voce, a non correre a destra e a sinistra, a stare calma, a non disturbare gli altri visitatori talmente era grande la sua eccitazione nel vedere i quadri di Magritte!
Mi sa che siamo stati i visitatori più odiati di tuta la giornata.

Peccato non esserci incontrate! Sbam!
Baci
Barbara

tatilaiena ha detto...

No, temo di non essermi spiegata. Ciò che mi irrita è il menefreghismo e lo scarso interesse degli adulti quando visitano una mostra. L'atteggiamento di Anna è al contrario meraviglioso e, soprattutto, arricchente per noi adulti che spesso non vediamo più come loro. In uno dei miei punti c'e' il caso del genitore che spegne la fantasia del figlio comunicandogli banalità e informazioni non corrette sulle opere. La mostra va vissuta, esattamente come ha fatto Anna. :-)

PippaW ha detto...

Ma la mostra è bella o no?

tatilaiena ha detto...

Beh, rispetto alla pubblicità che c'e' stata, sono rimasta delusa.IMHO ci sono un paio di opere che meritano, del resto non e' che ci sia tutta questa alternativa in città. Mi e' piaciuta di più la mostra su Schifano al Palazzo delle Stelline. in particolare l'allestimento e la scelta del percorso dagli anni '60 agli anni '80.