giovedì 25 giugno 2009

Flash dai colloqui: che lavoro fa papà?

"Ci parla della sua famiglia [d'origine]? Da quanti membri è composta? Che lavoro fanno i suoi genitori? E sua sorella?" Domanda ufficiale della responsabile HR al mio secondo colloquio in una società.
No, non sto cercando di entrare nell'arma dei Carabinieri e no, non ho 18 anni e non sto provando a seguire un corso di laurea a numero limitato.
Di anni ne ho 36 e lavoro da più di 12 anni (senza saudage) lontano dalla mia città d'origine e dalla mia famiglia.
Ora, quello che mi chiedo è: a cosa serve farmi una domanda simile, oltre a violare i principi della privacy?
L'esito cambierebbe a seconda della risposta? Se i miei genitori lavorassero come operai, commercianti, politici o professori universitari, ci sarebbero differenze?
Se uno dei due fosse mancato? Oltre all'imbarazzo di dover toccare temi così personali, ci sarebbero dei punti a favore o a sfavore?
Possibile che nella scelta di un professionista debba influire il mestiere dei suoi genitori? Eppure l'azienda non è indiana, non dovrebbe esserci neanche un problema di caste.

2 commenti:

vanz ha detto...

avendo la presenza di spirito, papà è in galera (ma solo per spaccio) e mammà batte sui viali.

non sono neanche sicuro che sia legale chiederlo, peraltro.

tatilaiena ha detto...

sì e mia sorella ha preso dalla mamma. Del resto, perché rinunciare ad un talento naturale?