martedì 14 aprile 2009

Gusto, gusto, gusto

Per la seconda volta nella mia vita ho realizzato il trito "Pasqua con chi vuoi". O meglio, non l'ho passata con chi avrei voluto, ma almeno mi sono evitata un viaggio della miservicordia con le FS verso il Sud da emigrante doc.
Quest'anno, quindi, niente casatiello o pastiera, ma un'esperienza diversa: piatti sui generis di uno Chef di origini emiliane e vini meravigliosi del suolo veneto dei quali purtroppo non rammento più le cantine...ne avrò forse bevuti troppi? Ma i cibi, quelli sì me li ricordo, anche perché lo Chef a fine serata ci ha raccontato un aneddoto per ogni piatto...un po' come ascoltare le Mille e una Notte.
Dall'entrée di tonno appena scottato, baccalà con scaglie di tartufo, tartare di carne equina, ostrica, scampo e gambero in pastella di origine libanese accompagnata da birra al doppio malto, alla carne charolais e caviale con un ciuffetto di misticanza e granitina di tequila, dal frullato di franceline con olio del garda hamburger di scampi uova di quaglia e uova di salmone (il mio preferito) alla fregula con gli scampi, dalla cipolla con il caviale alla pasticceria extramignon...ci siamo tirati su appagati e disorientati.
Adoro sperimentare i cibi e gli accostamenti, provo qualsiasi cosa, ovunque, dal Burkina Faso al Veneto.
Talvolta però, mi pesa un po' l'entourage: in questo caso si trattava di un posto un po' pettinato, con un gusto scelto per ricchi americani e russi, poche camere, poco calore, tanta tanta formalità dove il soldo fa la differenza. Per fortuna è stato lo chef ad invitarci quindi i proprietari della villa hanno dovuto fare buon viso nonostante la mia mise poco formale :-)

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