mercoledì 20 agosto 2008

Una pausa di 4/4

20 Agosto. Una strana atmosfera di sospensione.
Adoro questo momento dell'anno in città. Saracinesche chiuse marchiate con cartelli colorati "chiusi per ferie dal... al...". Negozi , meccanici, bar, ogni tipo di esercizio pubblico mimetizzato con la facciata di un palazzo. Strade vuote. Finestre e portoni serrati.
Adoro andare in giro in bici e guardarmi intorno, senza dovermi preoccupare di essere investita da qualche SUV (sono tutti in vacanza in questo periodo).
Adoro scorgere qualche anziano che passeggia con calma con il proprio bagaglio di esperienze, emozioni e ricordi e incrociare il suo sguardo per salutarlo. O andare al supermercato dove si sente l'inconfondibile profumo di scuola, di quaderni, grembiuli, cartelle o zaini, diari colorati e astucci. Trovare l'uva di settembre e gli ultimi adorati cocomeri. Le alici e le alghe di mare.
Fermarmi alla finestra di casa davanti ai miei alberi ancora verdi e ascoltare nuovi suoni come quelli di campane lontane o di una cantante lirica che si esercita, invidiandole la sua relazione intima con la musica, amante esigente e appagante.
Avvertire il cambio colore del semaforo, lavoratore indefesso e solitario, giallo, pausa, rosso, pausa, verde...impartendo ordini ad un esercito invisibile di veicoli.
Il silenzio è l'aspetto più suggestivo, colonna sonora di un momento di sospensione, di un tempo dilatato, di una lunga pausa di quattro/quarti. Come se non fosse ancora tempo di ricominciare. Non bisogna prendere nessun treno, scegliere una destinazione o correre in qualche dove.
Basta rimanere lì dove si è, godersi l'attimo e riprendersi il proprio tempo.

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