E' un posto durissimo, dove hai conosciuto la malattia, la miseria, la morte di bambini indifesi.
Hai litigato e discusso e lottato contro il menefreghismo, la cattiveria, la bastardaggine allo stato puro degli adulti.
Hai sofferto, patito, pensando mille volte di mandare tutti a quel paese...che cuocessero nel loro brodo per non dirla in modo volgare, eppure...
...eppure non riesci a liberarti di quel posto. Ogni piccolezza, ogni stupido lamento qui, ti ricorda cosa hai vissuto e cosa vivono lì in Congo.
Ogni volta hai bisogno di sentire e parlare con persone che l'hanno conosciuto vivendoci diversi mesi come te, per illuderti di riviverne un frammento.
Un pezzo del tuo cuore è rimasto lì e non c'è verso di recuperarlo.
Oggi ho rivisto i bimbi congolesi operati al cuore qui a Milano: Naomi, Esther, Ndaò, Emmanuel, JeanPierre e Carole. Mi sono venuti incontro urlando il mio nome. Non li vedevo da tre settimane. Domani partono per tornare a casa, a Kimbondo.
Non so quando potrò tornare in Congo, non so quanto potrò restare, ma so che quei bimbi stanno portando con loro un altro pezzo del mio cuore.
Baiò petits. Bisou.
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