mercoledì 23 luglio 2008

Emmanuel

Emmanuel, è uno dei sei bimbi congolesi arrivati qui a Milano per subire un intervento al cuore.
E' il più piccolo. Ha 3 anni. Un piccolo uomo: è in grado di fare tutto (dal vestirsi all'assumere medicine di ogni genere), gioca, mangia, osserva, possibilmente con una parte del corpo a contatto con la tua. Ha un bisogno viscerale del contatto fisico. A differenza degli altri non ama i baci, ma ti vuole accanto.
Sorride sempre, tranne quando gli fanno i prelievi del sangue (come dargli torto) e quando gli chiedi come stai? Lui ti risponde con la sua vocina gaia "Ça va bien", anche subito dopo l'intervento al cuore.
Il corso del suo post operatorio è molto delicato, eppure non si scompone. Arrivi, ti sorride, crea il contatto e sta bene così. Tra un giocattolo per bambini della sua età, una specie di drago che si illumina, e un rullo di plastica di scotch finito, naturalmente è attratto dal rullo rosso.
Ieri sera ha preso un muchoir, un fazzolettino di carta e ha asciugato le sue e le mie mani dopo averle bagnate involontariamente con il sapone delle bolle. Poi mi ha chiesto di aiutarlo a cambiarsi. Gli infermieri dicono che neanche gli adulti sono così pronti. E' meraviglioso.

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