giovedì 26 giugno 2008

Africa, crisi umanitarie e disinformazione

Di recente è stato pubblicato un nuovo rapporto The Failed States Index 2008 stilato da US magazine, Foreign Policy e Fund for Peace, che fa una classifica dei Paesi più instabili dal punto di vista della sicurezza.
L'analisi fa riferimento a 12 indicatori: sociali, economici, politici e militari in base ai quali ordina 177 Stati in base alla loro vulnerabilità, ai violenti conflitti interni e al livello di deterioramento della società civile locale.

Ebbene, 7 dei primi 10 Stati della lista, appartengono all'Africa sub-sahariana, come mai in Italia non se ne fa mai menzione?
Come mai qualche volta si dà spazio all'Iran, all'Iraq, ad Israele o all'Afghanistan, al Libano e MAI ai Paesi africani?
Dipende dal numero dei nostri soldati presenti in loco?
Dipende da quanto sia ampio il nostro coinvolgimento militare in quanto membri della NATO? Sulla base di quali principi si decide di fare informazione su alcuni Paesi e non su altri?
Nella Top Ten ci sono la Somalia (1° posto) della quale abbiamo sentito parlare quando sono stati sequestrati due volontari italiani (vd Repubblica 22 maggio 2008) , la Repubblica Democratica del Congo (6° posto) citata quando è precipitato un aereo dove sono sopravvissuti due nostri connazionali (vd Repubblica 15 aprile 2008), eppure in RDC gli aerei cadono spesso, c'è la guerra, l'estate scorsa c'e' stato un nuovo focolaio di Ebola eppure nessuno ne parla qui in Italia. In RDC le più grandi organizzazioni internazionali, dalle Nazioni Unite alla Croce Rossa Internazionale, a Medici senza Frontiere, hanno dislocato tra le forze più ingenti (dal punto di vista economico e umano) e non c'è notizia. Insisto in particolare sulla RDC perché ci ho vissuto e lavorato e ho potuto vedere con i miei occhi e mi continuo a chiedere: PERCHE' queste discriminazioni dell'informazione? La violazione dei diritti umani, la guerra, la fame, la malattia di alcuni Paesi sono meno degni di nota di altri?
Per fortuna non sono l'unica a chiedermelo, lo scorso inverno Medici Senza Frontiere aveva fatto un appello ai media italiani chiedendo di parlare meno di soubrette e più di crisi umanitarie, a quanto pare, però, non hanno avuto grande riscontro. Qui c'è il loro report sulle "crisi dimenticate dai media".

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