martedì 15 luglio 2008

Le menzogne del marketing editoriale

Ho finito di leggere un libro che sta avendo un grande successo, non che questo di solito mi smuova, tutt'altro. Ma il libercolo, "Firmino. Avventure di un parassita metropolitano" di Sam Savage, Einaudi, oltre a recensioni di quotidiani e settimanali informativi più o meno seri, ha in quarta di copertina commenti positivi di scrittori come Domenico Starnone o Ammaniti. Ora, due sono le alternative: o non l'hanno proprio letto o hanno totalmente perso il cervello e il gusto.
Il testo è di una banalità disarmante, ripetitivo e piatto, le metafore sono squallide, lo stile cambia in più punti ed è davvero incredibile se si pensa che si tratta di sole 179 pagine. Sembra quasi che l'autore l'abbia scritto di getto senza mai rileggerlo. Mentre andavo avanti, alla ricerca disperata di quale potesse essere il pregio, mi sono perfino chiesta se non fosse stato un problema di traduzione. LIBRO PESSIMO.
Invece, grazie a Tranchida Editore e soprattutto alla mia libreria di fiducia, mi è capitato tra le mani un autore totalmente sconosciuto: Robert Kelly, un visionario, romantico, uno scrittore-poeta. Il libro è Maestro di Silenzi. Non tutti i racconti sono capolavori, ma più o meno in tutti ci sono dei passaggi poetici, onirici, evocativi che mi rimarranno impressi a lungo (nonostante la mia pessima memoria).

"Dovunque si viva, bisogna scovare la giungla locale ed esserci. Si può essere liberi solo quando si scopre la giungla e ci si siede, ci si affonda, ci si perde, naufragando tra gli alberi."

"Un giorno o l'altro plasmerò una cosa bellissima come piace a me, tingerò di buio la luce o assaggerò il luccicare delle cose, gusterò la polpa del colore e conoscerò il mio frutto azzurro nel mondo".
Quanto lo amo!

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